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E come potevamo noi cantare

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La notte tra l’11 e il 12 Agosto 1944 le truppe tedesche del Secondo Battaglione, 35° reggimento, 16te SS-Freiwilligen-Panzergrenadier-Division Reichsführer SS, guidati da italiani del luogo che bene conoscevano i sentieri, circondano il piccolo paese di Sant’Anna, frazione del Comune di Stazzema, Lucca.
Rastrellando indiscriminatamente tutta la popolazione che incontrano, la portano in una località detta la Vaccareccia, la chiudono in tre stalle, piazzano una mitragliatrice e falciano tutti, poi gettano bombe a mano nell’edificio per completare l’opera; altri abitanti del piccolo centro, delle frazioni di Vinci e del Pero vengono radunati nella Piazza del paese insieme a tutti gli sfollati rifugiati, fatti inginocchiare e massacrati, mentre tutti gli edifici vengono incendiati. I loro cadaveri sono accatastati e dati alle fiamme mentre tra quegli assassini c’è chi canta e suona la fisarmonica.
Poi i tedeschi scendono verso i borghi di Coletti e Mulini e anche lì compiono la stessa tremenda operazione.
560 vittime nel giro di una mattinata. Uomini e donne, anche incinte, vecchi, 150 bambini sotto i 14 anni.
Alla fine tornano a valle, a Valdicastello, uccidono i loro portatori italiani e rastrellano il paese.
Questo è stato il risultato di una vera e propria strategia terroristica, decisa dalle autorità tedesche e pianificata fino al minimo dettaglio, che è continuata seminando morte nei modi più atroci a Fivizzano, Valla, Bardine e Vinca, San Terenzo, Pioppetti di Montemagno, Bergiola, Forno, Marzabotto, ecc. ecc.
Il Procuratore Militare Marco de Paolis, che tanto ha lavorato per fare luce sulle stragi naziste e sui loro esecutori, ha detto: ‘Da magistrato che ha indagato su quell’eccidio dico solo che non fu una rappresaglia. I soldati nazisti massacrarono uomini, donne e bambini e fu un atto di terrorismo, pianificato e studiato nei minimi particolari. Deciso dai vertici del comando tedesco come politica del terrore per dissuadere i cittadini ad aiutare i partigiani’.
Ma in Italia è destino che non si parli più della barbarie nazifascista, perché la Storia ci ha donato un grande imprenditore che 15 anni fa decise di darsi alla politica per salvarsi dall’uragano Tangentopoli, schierandosi a destra solo perché non aveva spazi altrove, dando inizio a una campagna di odio verso la sinistra che ha fatto rialzare la testa alle frange di irriducibili nostalgici e a un gioco perverso di gara sulla conta dei morti, fatto sulla pelle di chi nella barbarie morì e soffrì.
Ma d’altronde, c’è da dire, l’Italia è sempre il paese dove nessuno paga. Da noi non c’è mai stata tanta premura da parte delle istituzioni di punire chi si rese responsabile di azioni tanto efferate. In Italia non c’è stato alcun Processo di Norimberga e al suo posto abbiamo invece l’Armadio della Vergogna, rinvenuto nel 1994 in uno sgabuzzino di Palazzo Cesi a Roma, contenente una serie infinita di fascicoli sui crimini e i criminali di guerra in Italia, che fu occultato subito dopo la guerra.
Poi a peggiorare le cose sono venuti Arturo Parisi e Clemente Mastella prima e Angelino Alfano e Ignazio Benito Maria La Russa poi, che nella foga di chiudere quanti più Tribunali Militari possibili hanno incluso nella lista anche quello di La Spezia. Chiudere un Ufficio dove si fa un processo l’anno contro un soldato reo di avere attraversato il piazzale della caserma senza basco è una cosa giustissima, ma chiudere La Spezia significa mettere a tacere di nuovo, per un’altra eternità, la verità storica sulle stragi nazifasciste, negare almeno una parvenza di giustizia storica a chi di quelle stragi fu vittima.
Ma tutto fa brodo nell’Italia di inizio XXI Secolo. I pochi testimoni e superstiti sono anziani, scompariranno e poi nessuno si ricorderà di niente e finalmente questi signori che ci comandano potranno togliere quell’odioso prefisso dalla parola ‘postfascista’.

È in questo quadro generale che il regista afroamericano Spike Lee sta girando o ha finito di girare, proprio a Sant’Anna di Stazzema, il suo ultimo film intitolato ‘Miracolo a Sant’Anna’, basato sull’omonimo romanzo di James McBride e incentrato sulle vicende di alcuni soldati afroamericani della 92ª Divisione Buffalo.
Giorgio Giannelli, storico, giornalista, ex parlamentare, ha detto ‘Mi metto in ginocchio e chiedo a Spike di tagliare tre metri del suo film. La strage di Sant’Anna non è un romanzo, fu una tragedia che appartiene alla storia. E un episodio inventato può stravolgere la storia. Il film avrà una risonanza mondiale. Allora tremo a sapere che da Tokyo a New York, da Mosca a Nuova Delhi sia raccontata una storia falsa. La nostra.’
La scena in questione mostra un ufficiale nazista che chiede al Parroco di Farnocchia, don Innocenzo Lazzeri, che sarà massacrato, dove si trovi il partigiano (immaginario) Papalla e se ci siano altri partigiani nascosti tra le montagne.
Il problema è che la propaganda dei postfascisti, fin da subito, per addolcire la vergognosa posizione dei loro ex amici nazisti, ha sostenuto che le SS non avevano piani di terrorismo indiscriminato bensì erano alla ricerca di partigiani. Cavillo incomprensibile ai più, ma che cambia la posizione di chi ha eseguito l’atto e dei committenti di fronte alla Legge. La strage indiscriminata diverrebbe rappresaglia ai sensi del Bandenbefehl di Kesselring, una amara sottigliezza che trasformerebbe i terroristi in soldati senza responsabilità.
Paolo Pezzino, storico, Consigliere del PM del Tribunale Militare di La Spezia, che già ebbe a convenire con De Paolis che l’eccidio di Sant’Anna fu ‘un’azione terroristica contro i civili preventivata dai nazisti per ripulire un territorio dalle infestazioni partigiane, senza che alcun episodio precedente li avesse spinti a intervenire’, è stato tirato in ballo nella faccenda del film e ha negato di essere il consulente storico di Spike Lee.
A questo proposito ha detto ‘contestare la libertà poetica di un regista, che sta facendo un film e non un documentario e potrebbe anche avere bisogno di introdurre qualche particolare, come la ricerca di un partigiano, semplicemente per drammatizzare la sua storia, non per una presunta intenzione revisionista’, concludendo però con la seguente stonatissima nota: ‘cerchiamo di non esportare polemiche provinciali’.
Ora posso comprendere che a Pezzino, uomo che tantissimo ha dato per fare luce su verità nascoste per decenni, essere accusato di revisionismo possa far male. Posso comprendere anche le ragioni artistiche di Spike Lee di ‘avere bisogno di introdurre qualche particolare, come la ricerca di un partigiano, semplicemente per drammatizzare la sua storia’.
Però bisogna ricordarsi che siamo nell’Italia postfascista, che i revisionisti spuntano come funghi e lavorano alacremente e con molte più risorse di chi vuole mantenere il ricordo e svelare le verità. Siamo nell’Italia postfascista e si è fatto tanto per diffondere l’ignoranza, perché all’ignoranza puoi propinare programmi che iniziano con una sigletta con la scritta ‘Storie Italiane’ e poi, di seguito, ‘Il sangue e la rosa’ (dove manca solo Amedeo Nazzari); all’ignoranza si può dire che la Seconda Guerra Mondiale è stato un conflitto come gli altri, del tutto normale, senza cattivi né buoni, senza capire da chi ci hanno liberato i liberatori, una cosa astratta, tranne per il dettaglio nitido dei feroci Comunisti che invece massacravano senza pietà né motivo la gente nelle foibe.
A cosa serve ricordare le foibe se ci dimentichiamo del resto? Tutte le barbarie vanno condannate. Condannarne una sola è ipocrita e strumentale.
Queste polemiche così accese non sono ‘polemiche provinciali’. Vogliono dire che la gente che ragiona sa che il film manterrà la memoria collettiva del fatto più delle parole dei superstiti, ormai anziani, o delle ANPI sempre più malridotte a causa dei continui tagli di fondi alle quali sono sottoposte. La gente che ragiona sa che nell’Italia del XXI Secolo ogni venticello è un pretesto per rimettere in discussione un argomento e sa di vivere in una società dominata dall’ignoranza in cui le immagini contano più delle parole, in cui tutti hanno fretta e tutto quel che non si vede è lontano. Io stessa ho visto ‘news’ come quella che potete leggere qui sotto, dove nella stringatezza di raccontare il massacro al lettore che non sa, si dà per scontato che i nazisti cercassero un partigiano.
Queste non sono ‘polemiche provinciali’, questa è vita reale. Qui le ragioni artistiche non contano niente.
Aspettiamo il film, sperando che almeno Spike Lee l’abbia capito.

Eccidio di Sant’Anna di Stazzema:
http://www.vittimeinnocenti.altervista.org/pag2.html
http://it.wikipedia.org/wiki/Massacro_di_Sant’Anna_di_Stazzema
http://www.repubblica.it/online/cronaca/santanna/santanna/santanna.html
http://www.romacivica.net/anpiroma/dossier/Dossier3.htm
http://www.romacivica.net/anpiroma/dossier/Dossier3a.htm
http://www.fondazioneitaliani.it/index.php/1944-Strage-di-Sant-Anna-di-Stazzema.-La-Cassazione-conferma-gli-ergastoli.html
http://ius.regione.toscana.it/memorie_del_900/eccidi_nazifascisti/doc_fonti/archivio_fotografico.shtml
http://www.rai.it/accessibile/news/articolornews24/0,9219,4160249,00.html
http://www.toscanaoggi.it/notizia_3.php?IDNotizia=5064&IDCategoria=210

L’Armadio della Vergogna:
http://www.eccidi1943-44.toscana.it/stampa/espresso_011109/armadio_della_vergogna.htm
http://www.arezzonotizie.it/index.php?option=com_content&task=view&id=58370&Itemid=2
http://www.corriere.it/politica/08_giugno_01/tribunali_militari_proroga_2162c88c-2faf-11dd-a286-00144f02aabc.shtml

Spike Lee e il film:
http://www.esserecomunisti.toscana.it/?p=236
http://primapagina.regione.toscana.it/indew.php?codice=24549
http://www.repubblica.it/2008/08/sezioni/spettacoli_e_cultura/spike-stazzema/spike-stazzema/spike-stazzema.html
http://www.repubblica.it/2007/07/sezioni/spettacoli_e_cultura/nuovo-spike-lee/nuovo-spike-lee/nuovo-spike-lee.html
http://www.corriere.it/cronache/07_novembre_06/santanna_stazzema_spike_lee_gasperetti_partigiani.shtml
http://www.parcapuane.it/test_anpi/Spike%20Lee/21_24_26_%20Quel%20film%20romanzato%20non%20deve%20essere%20difeso.pdf
http://151.11.56.202/test_anpi/Spike%20Lee/79_%20Il%20film%20di%20Spike%20Lee%20finir%C3%A0%20in%20tribunale.pdf
http://www.contattoradio.it/dettaglio_news.asp?Id=1755